| REGIONE | Puglia |
| PROVINCIA | FG |
| COMUNE | Orsara di Puglia |
| LOCALIZZAZIONE SPECIFICA | Borgo Giardinetto |
| TIPOLOGIA DI RITROVAMENTO | Recinti funerari di epoca eneolitica |
| TIPOLOGIA LAVORI | Lavori ferroviari |
| MOTIVO DEL RITROVAMENTO | RADDOPPIO FERROVIARIO DELLA TRATTA CERVARO-BOVINO |
| ATTIVITÁ ARCHEOLOG | Pubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento) |
Descrizione
La cronologia della necropoli è compresa tra la fine del IV millennio a.C. e gli Inizi del III millennio a.C., mentre quella dell'insediamento di epoca Daunia è compresa tra il VI sec. a.C. e il IV sec. a.C.
Nell’ambito del nuovo Itinerario ferroviario della Napoli-Bari, i lavori per il raddoppio della tratta tra Bovino e Cervaro, in provincia di Foggia, hanno consentito di individuare e di indagare, tra il 2015 e il 2019, in località Borgo Giardinetto, nel comune di Orsara di Puglia, un sito archeologico pluristratificato di eccezionale interesse, che ha restituito le strutture, in ottimo stato di conservazione, di una necropoli a cremazione di epoca eneolitica (fine IV-inizi III millennio a.C.), su cui si impiantava un insediamento di epoca daunia (VI-IV sec. a.C.), con nuclei sepolcrali e resti di strutture abitative. Nel tratto interessato dal passaggio delle opere ferroviarie sono state scavate circa 450 sepolture di epoca daunia, con ricchi corredi vascolari e ornamentali, comprese suppellettili metalliche e litiche.
I recinti funerari dell’età del rame erano costituiti da regolari allineamenti di ciottoli fluviali, al cui interno era deposta un’olla con i resti delle ossa combuste del defunto cremato, a volte mescolate ad ossa animali.
In epoca tardo-arcaica (V sec. a.C.) si imposta un villaggio daunio, composto di capanne ad ambiente singolo e a pianta ovale, di cui si conservano il fondo e il sistema di canali per il drenaggio delle acque.
Le sepolture daunie erano invece a fossa terragna, con copertura di ciottoli e corredo funerario all’interno: gli elementi vascolari ricorrenti sono l’olla in ceramica acroma e la brocchetta attingitoio, ma si trovano anche vasi per bere e per versare, quali kylix/skyphos, brocca, oinochoe.
Tra le suppellettili e i manufatti metallici e in pietra e osso sono ricorrenti fibule, vaghi di collane, anelli, pendenti, spille, dischi in osso e avorio, ambre nelle tombe femminili e armi, quali punte di lancia o di giavellotto, spiedi, rasoi, coltelli nelle deposizioni maschili.
Unitamente allo scavo archeologico sono state portate avanti importanti attività di sistemazione e valorizzazione dei reperti antichi, con trattamento conservativo dei materiali, restauro, disegno e schedatura dei reperti, analisi specialistiche di laboratorio (C14, archeometria, archeozoologia, analisi sulle ambre), studio antropologico dei resti osteologici.
Una parte del contesto archeologico è esposta nel Museo Archeologico Nazionale ospitato nel castello di Manfredonia (FG).






