REGIONESicilia
PROVINCIAPA
COMUNETermini Imerese
LOCALIZZAZIONE SPECIFICABuonfornello
TIPOLOGIA DI RITROVAMENTOInsediamenti magnogreci della città di Himera
TIPOLOGIA LAVORILavori ferroviari
MOTIVO DEL RITROVAMENTORADDOPPIO FIUMETORTO - OGLIASTRILLO
ATTIVITÁ ARCHEOLOGMostra presso la Stazione di Palermo Centrale (Approfondimento)
Pubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento)

Descrizione

Durante i lavori per il raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto - Ogliastrillo, lungo la linea Messina-Palermo, sono emerse scoperte archeologiche di straordinaria importanza presso l’antica colonia greca di Himera, fondata nel 648 a.C. e distrutta nel 409 a.C. dai Cartaginesi.

Una delle scoperte più rilevanti è stata una vasta necropoli che, con le sue circa 9300 tombe, ha offerto un contributo significativo alla comprensione dei costumi funerari e della vita sociale della città greca di Himera.

La necropoli è legata alle grandi battaglie che si svolsero sotto le mura della città, in particolare quella del 480 a.C., quando i Greci di Sicilia sconfissero l’esercito cartaginese di Amilcare. Questo sito funerario è unico per lo stato di conservazione e la quantità di informazioni che fornisce sulla cultura materiale, sugli usi funerari e sui traffici commerciali dell’antichità. Fondata da coloni greci di stirpe mista calcidese e dorica, Himera faceva parte della seconda ondata migratoria greca verso l’Occidente. Questa colonia venne fondata da Calcidesi di Zancle (Messina) e da profughi politici provenienti da Siracusa, anche con l’obiettivo strategico di contenere l’espansionismo punico e consolidare i commerci nel Tirreno.

Nel 480 a.C., la città fu il teatro di una battaglia epica tra i Greci di Sicilia e i Cartaginesi, che si concluse con la vittoria greca e la costruzione del famoso “Tempio della Vittoria”, simbolo della supremazia greca nella Sicilia occidentale.

Negli anni successivi alla vittoria, Himera visse un periodo di grande sviluppo artistico, politico e culturale, ma il conflitto con le forze puniche riprese nel 409 a.C., portando alla distruzione della città da parte di Annibale, nipote del generale cartaginese Amilcare.

Le necropoli di Himera erano dislocate lungo le principali vie di collegamento tra la città e il territorio circostante.

Gli scavi condotti nella necropoli occidentale hanno rivelato una straordinaria varietà di tipi di tombe e riti funerari, con sepolture poste su più livelli e ricchi corredi funerari.

Il rito predominante era l’inumazione, con numerose tombe ad enchytrismòs destinate ai neonati, che venivano deposti in grandi vasi usati in origine per il trasporto di olio e vino.

Erano comuni anche le tombe “alla cappuccina”, dove il corpo del defunto veniva coperto da tegole disposte a due spioventi, mentre le cremazioni, pur meno frequenti, erano comunque presenti. Oltre ai corredi funerari, che includono oggetti di uso quotidiano come vasellame e strumenti bronzei, sono state scoperte anche diverse tombe di cavalli, probabilmente quelli delle cavallerie, morti sacrificati in occasione della battaglia del 480 a.C. contro i Cartaginesi. Questa scoperta è eccezionale nel panorama delle necropoli greche, dove le sepolture di cavalli sono molto rare.

Particolarmente rilevanti sono le nove fosse comuni ritrovate all’interno della necropoli. Si tratta di sepolture collettive di soldati caduti nelle battaglie di Himera, con un numero variabile di corpi, da due a cinquantanove, tutti giovani maschi in età tra i 25 e i 30 anni. Le analisi antropologiche hanno rivelato segni di traumi mortali, come colpi di spada o ferite da lance e frecce, confermando che si trattava di soldati uccisi in combattimento. In alcune sepolture, sono stati trovati i resti delle armi che causarono la loro morte, come lance conficcate nel torace, evocando la violenza delle battaglie che segnarono la storia della città.

Queste scoperte offrono uno spaccato della brutalità dei conflitti dell’epoca e dell’importanza strategica che Himera rivestiva nel contesto delle guerre greco-puniche. I corredi funerari rinvenuti in queste fosse, sebbene modesti, comprendono oggetti di grande valore simbolico, come piccole monete o anelli, che accompagnavano i defunti nel loro viaggio verso l’aldilà.

Sul piano antropologico, le analisi condotte sui resti scheletrici hanno permesso di approfondire le condizioni di vita e di salute della popolazione di Himera.

Gli studi paleopatologici hanno evidenziato che, sebbene i soldati fossero nel pieno delle loro capacità fisiche, molti di loro portavano segni di fratture guarite o di malattie che riflettevano una vita difficile e segnata da conflitti continui. Inoltre, alcune delle tombe contenevano offerte votive legate a culti religiosi, come piccoli vasi con tracce di incenso o olio, che confermano l’importanza della dimensione spirituale nella vita quotidiana degli Imeresi.

Tra gli aspetti più affascinanti emersi dagli scavi vi è anche la presenza di elementi di contatto culturale con altre civiltà del Mediterraneo.

Alcuni oggetti rinvenuti nelle tombe, come gioielli e ceramiche, mostrano influenze cartaginesi, egizie e italiche, segno di una città che, pur essendo profondamente greca, era aperta agli scambi commerciali e culturali con altre popolazioni.

Riferimenti

ATLANTE DEI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI 2025 Scheda 23

Gallery