REGIONESicilia
PROVINCIACL
COMUNEVallelunga Pratameno
LOCALIZZAZIONE SPECIFICAVallelunga Pratameno
TIPOLOGIA DI RITROVAMENTOInsediamento rurale di eopoca ellenistico-romana
TIPOLOGIA LAVORILavori ferroviari
MOTIVO DEL RITROVAMENTODIRETTRICE FERROVIARIA PALERMO – CATANIA – MESSINA. TRATTA LERCARA - CALTANISSETTA XIRBI. LOTTO 3
ATTIVITÁ ARCHEOLOGPubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento)

Descrizione

La cronologia dei reperti è di Età Ellenistica - Romana. Durante le indagini archeologiche preventive sulla tratta Lercara-Caltanissetta Xirbi, parte del collegamento Palermo-Catania, è stato scoperto un ampio complesso residenziale di circa 6.200 mq, attivo dal III-II sec. a.C. (età ellenistica) fino all'inizio del VI sec. d.C. (età bizantina).

L’area mostra segni di frequentazione a partire dall’età ellenistica (III-inizio II sec. a.C.), periodo in cui erano presenti piccole fattorie con pavimentazioni in ciottoli, destinate allo sfruttamento agricolo favorito dalla vicinanza al torrente Belice. Nel II sec. a.C., l’insediamento si struttura ulteriormente con spazi più articolati, testimoniati da ritrovamenti di dolia e materiali di pregio, tra cui una statuetta panneggiata tipica della cultura ellenistica, indicativa di pratiche cultuali domestiche o private. Tra la metà del I sec. a.C. e la metà del I d.C., si nota un abbandono parziale delle strutture precedenti e la costruzione di nuovi ambienti più piccoli. Nel I sec. d.C., con la prima età imperiale, emerge un insediamento più solido, costituito da edifici quadrati o rettangolari di grandi dimensioni, dotati di pilastri contrafforti e coperture supportate da pilastri a base quadrangolare.

È stato rinvenuto un ampio magazzino con soppalco, indicato dalla presenza di dolia per la conservazione e una varietà di attrezzature agricole.Tra la metà del I d.C. e gli inizi del II sec. d.C., si imposta il nucleo principale della villa rustica, progettata secondo uno schema omogeneo: gli ambienti quadrati si dispongono attorno a un cortile centrale, delimitato da un portico con colonne in terracotta.

Alcuni spazi presentano pavimenti in cocciopesto, mentre altri, destinati probabilmente ad attività all’aperto, sono pavimentati in ciottoli. Oltre agli ambienti abitativi, sono presenti strutture produttive come un torchio e un’area per la cottura di laterizi, indicata dalla presenza di un forno interrato. Sul lato orientale della villa, un’area porticata si apre probabilmente su una viabilità locale.

Tra l’inizio e la metà del II sec. d.C., la villa subisce alcune modifiche, con il portico che viene chiuso mediante muretti bassi tra le colonne.

A fine II sec. d.C., la struttura si trasforma da residenza stagionale, con spazi dedicati anche alla produzione e alla vendita dei prodotti agricoli locali, a un centro rustico focalizzato sulla lavorazione dell’argilla e la produzione di laterizi. Gli spazi diventano meno organizzati, con zone di scarico e aree di cottura a sud della villa, mentre alcune parti vengono abbandonate e restano attivi solo gli spazi produttivi.

Nel corso del III sec. d.C. e fino alla metà del IV, la villa si concentra su attività produttive di maggior consistenza, come evidenziato dalla presenza di una grande fornace rettangolare.

Dalla metà del IV fino al VI sec. d.C., si stabilisce un insediamento più orientato verso attività produttive artigianali e agricole, inclusa la pastorizia e l’agricoltura seminativa; la produzione di vino sembra essere testimoniata dalla quantità di anfore e contenitori rinvenuti.

Riferimenti

ATLANTE DEI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI 2025 Scheda 22

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