| REGIONE | Toscana |
| PROVINCIA | PI |
| COMUNE | Pisa |
| LOCALIZZAZIONE SPECIFICA | San Rossore |
| TIPOLOGIA DI RITROVAMENTO | Relitti navali di epoca romana |
| TIPOLOGIA LAVORI | Lavori ferroviari |
| MOTIVO DEL RITROVAMENTO | REALIZZAZIONE CENTRO DIREZIONALE GRUPPO FS |
| ATTIVITÁ ARCHEOLOG | Protocollo Intesa con SABAP Pisa per comodato cantiere (Approfondimento) |
| Pubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento) |
Descrizione
La cronologia del ritrovamento è compresa tra il III sec a.C. ed il VII sec. d.C.
Nel 1998, in occasione della realizzazione degli scavi propedeutici alla costruzione di un centro direzionale del Gruppo Ferrovie dello Stato, in adiacenza alla stazione ferroviaria di Pisa S. Rossore, emersero oggetti di legno di cui gli archeologi compresero l’eccezionale importanza.
A sei metri di profondità venne alla luce una incredibile serie di relitti navali in eccezionale stato di conservazione, con i loro carichi di prodotti commerciali e le testimonianze della vita a bordo. L’area è difatti punto di incrocio di un canale della centuriazione pisana con il corso del fiume Serchio (l'antico Auser), dove, a seguito di una serie di disastrose alluvioni, affondarono numerose imbarcazioni.
Nel corso degli scavi sono state recuperate circa 30 navi databili tra il III sec. a.C. ed il VII sec. d.C.con i loro carichi di gioielli ed utensili vari, anfore, monete.
La maggioranza dei materiali rinvenuti e le imbarcazioni (sia navi di trasporto che barche fluviali) si sono conservate grazie alla particolare situazione di completa mancanza di ossigeno e alla presenza di falde sotterranee. Interessante è come si sia riusciti a recuperare buona parte del carico di queste navi contenuto in anfore e vasi. Dagli studi approfonditi si è potuti risalire anche a valide ipotesi sull’area di provenienza delle navi che sarebbero giunte da varie parti del Mediterraneo: Gallia, Campania, Adriatico. Ad oggi, l’area di cantiere è diventata un centro dotato di laboratori (tra cui il Centro di Restauro del Legno Bagnato), nonché luogo di studio e ricerca universitaria italiana e straniera. Le navi e i reperti (in parte) hanno trovato la loro allocazione dal 2019 nelle maestose sale a campate degli Arsenali Medicei, sul lungarno pisano. Un luogo che da subito è sembrato adatto alle grandi navi romane, in quanto rappresenta il lungo legame di Pisa con la navigazione, nonché un simbolo della volontà del Granduca di far rinascere la Pisa della Repubblica Marinara.







