REGIONESardegna
PROVINCIACA
COMUNECapoterra
LOCALIZZAZIONE SPECIFICARio San Girolamo
TIPOLOGIA DI RITROVAMENTOFortino del XX secolo
TIPOLOGIA LAVORILavori stradali
MOTIVO DEL RITROVAMENTOSTRADA STATALE 195 “SULCITANA” OPERA CONNESSA SUD
ATTIVITÁ ARCHEOLOGPubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento)

Descrizione

La cronologia del ritrovamento è del XX sec d.C. (II Guerra Mondiale).

Nel corso dell’esecuzione dei lavori riguardanti la «Nuova S.S.195» si è reso necessario risolvere l’interferenza con il fortino della II Guerra Mondiale Sa Guardia Longa noto anche come «finta macina o finta mola», unicum con queste forme in Italia. Il fortino, realizzato come consueto in calcestruzzo armato, è stato infatti camuffato da macina idraulica e, a tal fine, rivestito all’esterno con intonaco ad imitare un muro in pietrame e malta, con finto meccanismo idraulico in muratura sulla sommità, cui si accede da una scala esterna edificata in opera a sacco, con paramento realizzato con pietrame di medie e piccole dimensioni.

Il manufatto appartiene al Caposaldo IV “Gela” - compreso nel sistema difensivo “Arco di contenimento di Capoterra” - e conserva ancora le quattro postazioni previste nel progetto originario; le altre tre postazioni sono rispettivamente camuffate da caseggiato agricolo con tegole e finte finestre, da vasca campestre del tipo diffuso nel Campidano di Cagliari, e da una vasca di raccolta delle acque.

Al momento della segnalazione dell’interferenza la definizione planimetrica del tracciato della «Nuova S.S.195» non era più modificabile in quanto le pile dei viadotti erano già edificate. In questo contesto è stato necessario individuare soluzioni progettuali per risolvere l’interferenza salvaguardando al contempo il bene culturale e garantendo la realizzazione dell’opera pubblica.

È stato pertanto redatto un progetto di restauro funzionale alla delocalizzazione del manufatto partendo dal rilievo di dettaglio della struttura mediante laser scanner e provvedendo a specifiche analisi mediante micro carotaggi. Con tecnica di anastilosi si è intervenuti sulla scala in muratura (con la numerazione dei conci e smontaggio-rimontaggio nella stessa posizione), mentre per lo spostamento del manufatto in calcestruzzo si è provveduto ad inglobarlo in una gabbia d’acciaio costruita ad hoc, sollevando il manufatto e posizionandolo a circa 15 m dal sito originario, avendo cura di conservarne l'orientamento, in coerenza con l'intero Caposaldo "Gela", che è stato in tal modo preservato.

Riferimenti

ATLANTE DEI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI 2025 Scheda 24

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