REGIONESardegna
PROVINCIACA
COMUNEQuartucciu
LOCALIZZAZIONE SPECIFICAGannì
TIPOLOGIA DI RITROVAMENTONecropoli dell'Età del Rame
TIPOLOGIA LAVORILavori stradali
MOTIVO DEL RITROVAMENTOCOMPLETAMENTO DELLA VARIANTE ESTERNA ALL’ABITATO DI CAGLIARI IN ALTERNATIVA ALLA SS 554
ATTIVITÁ ARCHEOLOGI percorsi dell'archeologia Primo Volume: “L'archeologia si fa strada" - 2018 (Approfondimento)
Pubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento)

Descrizione

La cronologia del ritrovamento è di Età del Rame (2700-2300 a.C.)

Nell’ambito dei lavori di completamento della variante esterna all’abitato di Cagliari in alternativa alla S.S. 554, è stata individuata nel settembre 2009, in Loc. Gannì, al confine tra i comuni di Quartu S. Elena e Quartucciu, una necropoli preistorica.

Del ritrovamento è stata data immediata comunicazione alla Soprintendenza. I lavori di scavo che ne sono seguiti si sono conclusi nell’agosto del 2010.

La necropoli è riferibile alla cultura eneolitica di Monte Claro. Sono stati indagati due ipogei scavati nel banco di marna locale.

La Tomba I consisteva in un pozzetto verticale d’accesso e due camere funerarie (T1 e T2), con ingressi nelle pareti NE e NO del pozzetto, sigillati da muretti in pietra. Le camere hanno restituito i resti di vari individui, parte in giacitura primaria e parte in giacitura secondaria, dei quali, grazie agli studi antropologici, è stato possibile determinare il sesso e l’età.

Oltre ai resti di 6 individui adulti di sesso maschile e femminile, sono stati identificati i resti di due bambini rispettivamente di 3-4 anni ed 1 anno di età. Il corredo funerario comprendeva due scodelle, un bicchiere, una ciotola, una tazza, due vasi situliformi ed una lesina in metallo.

La Tomba II era costituita da un pozzetto d’accesso e da un’unica camera funeraria (T3), contenente i resti di un unico individuo femminile cosparso di ocra rossa, senza corredo.

Dalla constatazione che i defunti, tranne i due bambini, erano stati sepolti nello stesso momento, e considerando che le ossa non evidenziavano la presenza di lesioni riferibili a episodi violenti, si è ipotizzato che la causa della morte possa essere attribuita ad un evento straordinario, come ad esempio un’epidemia.

La datazione radiometrica dei campioni di ossa ha fornito un intervallo compreso tra 2469 e 2293 cal. a.C.

Riferimenti

ATLANTE DEI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI 2025 Scheda 26

Gallery