| REGIONE | Lazio |
| PROVINCIA | RM |
| COMUNE | Tivoli |
| LOCALIZZAZIONE SPECIFICA | Albuccione |
| TIPOLOGIA DI RITROVAMENTO | Necropoli ed insediamento rurale di epoca romana |
| TIPOLOGIA LAVORI | Lavori ferroviari |
| MOTIVO DEL RITROVAMENTO | LAVORI SULLA DIRETTRICE FERROVIARIA ROMA-PESCARA |
| ATTIVITÁ ARCHEOLOG | Pubblicazione dell’Atlante dei ritrovamenti archeologici (Approfondimento) |
Descrizione
La cronologia dei ritrovamenti è compresa tra la fine del VII sec. a.C. e l'Età Imperiale.
Nella bassa valle del fiume Aniene, a ca. 6 km ad ovest di Villa Adriana (Tivoli), in località Albuccione, sono stati rinvenuti i resti di una necropoli e di strutture riconducibili ad una villa rustica.
Le indagini di scavo, condotte su una superficie complessiva di ca. 3.500 mq, hanno consentito di definire le fasi di vita del contesto rinvenuto, le quali sono suddivisibili in tre macro-periodi. Il primo, ricompreso tra la fine del VII - inizi VI sec. a.C., è pertinente ad un gruppo di nove sepolture scavate nel banco della tipologia a caditoia e aventi il loculo laterale per la deposizione del defunto chiuso con lastre di travertino, ma prive di corredo funerario.
Tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. sono invece ascrivibili delle strutture murarie pertinenti ad un primo edificio, forse riconducibile ad una fattoria di modesta entità, la quale tuttavia, testimonia l’importanza del territorio tiburtino in epoca medio-repubblicana nell'ambito delle attività produttive, dove si contraddistingue appunto per la presenza diffusa dalla piccola e media proprietà terriera a conduzione familiare.
Rifacimenti e ampliamenti senza soluzione di continuità caratterizzano la vita del complesso produttivo, il quale, a partire dall'età tardo-repubblicana (II sec. a.C.) viene riconvertito ad una vera e propria villa suburbana attiva fino al IV sec. d.C.
Le indagini sul campo hanno consentito di portare alla luce parte del settore residenziale (pars urbana), tra cui spicca l’atrio con impluvio, realizzato con grandi lastroni di tufo e sottostante cisterna in muratura destinata alla raccolta dell’acqua piovana.
Ambienti dotati di vasche in cocciopesto e di doli interrati, sono invece riconducibili al settore specializzato nella produzione di olio e di vino (pars rustica).
Infine, fosse e drenaggi rinvenute all’esterno dell’edificio sarebbero pertinenti all’impianto di un vigneto e di coltivazioni arboree.
Il complesso in questione faceva parte di un articolato sistema di gestione e sfruttamento intensivo del territorio, dominato dalla presenza delle grandi ville residenziali possedute dai notabili romani nell’agro tiburtino, menzionate anche dalle fonti letterarie antiche.
La produzione di colture specializzate provenienti da orti, frutteti e da vigneti, gestiti da questo tipo di ville, consentiva di soddisfare la quotidiana richiesta di prodotti alimentari deperibili, destinati ai grandi mercati urbani, come quelli di Roma e di Tibur. I rinvenimenti pongono in risalto l’importanza strategica del sito di Albuccione, sorto in una posizione intermedia tra il corso dell’Aniene, importante via fluviale impiegata anche per il trasporto di merci e di materiale da costruzione, e la via Tiburtina, antico e principale asse stradale che, attraversando in senso est-ovest la bassa valle dell’Aniene, metteva in comunicazione Roma con Tivoli.







